La filiera dell’efficienza

Krone ha sviluppato un insieme armonico di soluzioni atte, nel loro insieme, a massimizzare la produttività complessiva delle pratiche di raccolta e trasporto dei foraggi e delle paglie.

In termini calcistici si potrebbe definire “forza del collettivo”. Un’espressione usata quando una squadra non solo propone ottime individualità se prese a sé stanti, ma può anche contare su un alto grado di affiatamento fra i singoli giocatori realizzando di fatto una forza agonistica superiore a quella che si avrebbe sommando solo le singole capacità. Lo stesso obiettivo, cioè dar luogo a uno standard di efficienza superiore, è stato perseguito da Krone nel momento in cui ha deciso di proporre sul mercato la propria gamma di attrezzature da fienagione, non solo per quanto concerne le pratiche di sfalcio e di gestione in campo di paglie e foraggi, segmenti nei quali la Casa di Spelle può contare su una robusta offerta di soluzioni portate e semoventi, bensì anche quando si tratti di raccogliere i materiali vegetali una volta falciati e disposti in campo per la raccolta.

Questa deve in effetti avvenire sempre nei tempi più rapidi possibili e con la massima qualità finale del lavoro. In fretta, perché non è detto che il meteo sia sempre amichevole e quindi imballare i materiali vegetali di corsa per portarli altrettanto di corsa nel centro aziendale aiuta a scongiurare gli effetti negativi di eventuali piovaschi. In qualità, perché gli stessi materiali devono essere processati nel migliore dei modi se se ne vuol garantirne il massimo delle rese una volta sballati e distribuiti nelle stalle. Presto e bene, quindi, due avverbi apparentemente in contrasto fra loro e anche con una massima dello storico greco Erodoto che vuole la fretta sempre alla base di ogni errore. Vero, ma solo quando la precisione e la velocità d’esecuzione di un lavoro sono delegate alla sola componente umana, soggetta a stanchezza e quindi prima o poi a sbagliare se corre troppo. Quando invece è la tecnologia a essere delegata a tali sfide le cose cambiano. Lavorare in fretta e anche bene diventa infatti possibile, pure in condizioni molto differenti fra loro. Proprio in tal senso Krone ha strutturato un’offerta tecnica che permette di scegliere sempre la soluzione più adatta alle specifiche esigenze di campo, cioè le succitate “individualità”.

Nel settore delle rotopresse, per esempio, la new entry “VariPack”, a camera variabile, è giunta a completare una gamma di macchine da raccolta foriere di balle tonde che era già ricca di suo, ma che mancava di un’attrezzatura che per produttività si ergesse oltre le normali medie prestazionali. “VariPack” può in effetti essere paragonata per features tecniche alle “BigPack”, ammiraglie della Casa tedesca nel segmento delle grandi quadre, potendo anch’esse operare in modo veloce ed efficace su materiali particolarmente ostici e asciutti come la paglia, talvolta poco duttile da imballare per le rotoimballatrici convenzionali. “VariPack” invece avvolge e comprime senza problemi in pochi minuti anche grandi quantitativi di raccolto scaricando poi al suolo la balla finita e saldamente legata in cinque soli secondi. Una rapidità di esecuzione che di fatto rende la raccolta quasi continuativa e che al termine della giornata consente di comporre una concreta riduzione dei costi di lavorazione per aziende e contoterzisti.

Un ritorno indotto dalla speciale camera di compressione delle “VariPack”, vano in cui operano quattro cinghie piatte larghe 275 millimetri e mosse mediante catene a una velocità di 130 metri al minuto. A ogni catena corrisponde uno specifico tensionatore pilotabile singolarmente o tramite un terminale posto in cabina se questi accetta i protocolli di dialogo con le attrezzature di tipo isobus. Tale assetto a cinghie e tensionatori indipendenti permette di calibrare con precisione la densità complessiva della balla e il grado finale di morbidezza del nucleo adeguando di conseguenza le modalità operative della macchina alle differenti tipologie di prodotti da raccogliere, obiettivo perseguito anche grazie alla presenza dei collaudati pick-up senza camma serie “EasyFlow”.

Operano in maniera fluida e continuativa giovandosi di una larghezza di lavoro di due metri e 15 centimetri che permette di lavorare con la massima efficacia anche in presenza di andane molto larghe. I materiali vegetali raccolti possono poi eventualmente essere trattati da un rotore a denti elicoidali che provvede al loro taglio concentrando anche il flusso del prodotto verso il centro della macchina. Si tratta di gruppi dal diametro generoso, 530 millimetri, che di serie dispongono di 26 coltelli le cui distanze reciproche possono essere impostate idraulicamente fra i 42 e gli 84 millimetri e che, sempre idraulicamente, possono essere attivati o disattivati singolarmente per modulare le lunghezze dei tagli o scongiurare eventuali sovraccarichi per la macchina. Il tutto senza pregiudicare la facilità di sostituzione in caso di danneggiamento.

Coerente alla robustezza costruttiva dell’intera macchina anche il dispositivo di legatura che prevede di serie un legatore a rete e in via opzionale quello a spago. Di serie ovviamente anche lo scivolo per il posizionamento facile e rapido dei rotoli di rete, il cui inserimento è ulteriormente agevolato da uno spingitore fisso che pone il rullo a disposizione di un attuatore che avvia automaticamente la rete verso la camera di pressatura. Due i modelli disponibili, “VariPack V 165 Xc Plus” e le “V 190 Xc Plus”, con il primo che fornisce balle dai diametri compresi fra 80 e 165 centimetri e il secondo che, sempre partendo da un diametro minimo di 80 centimetri, permette di salire fino a 190.

Rotoimballatrici da poker

Forte di un poker di proposte tecniche composto da serie come “Bellima”, “Comprima”, “Fortima” e “Ultima”, la tradizionale gamma Krone vocata alle balle tonde si presenta fra le più complete del mercato. “Bellima” e “Fortima” sono macchine dotate di elevatore a catenaria continua, basiche nella concezione ma di qualità, quindi affidabili e caratterizzate da una elevata capacità di lavoro.

Rotoimballatrici dalla costruzione semplice, dalla manutenzione ridotta e dalla lunga durata utile, le “Bellima” propongono due modelli, “F 125” e “F 130”, a camera chiusa e fissa, connotazioni progettuali che minimizzano le perdite di prodotto e le produzioni di polvere assicurando la realizzazione di balle compatte, stabili e dal peso elevato. Il tutto anche con bassi livelli di richiesta potenza come ben dimostrano i 34 cavalli dichiarati dalla Casa. Grazie poi al sistema “Mini-Stop”, opzionale, l’espulsore della balla e la conca di raccolta permettono alla macchina di rimettersi subito al lavoro senza dover attendere la chiusura completa del portellone, aumentando la produttività del cantiere di raccolta di oltre sei balle l‘ora.Il fronte di lavoro passa dal metro e 400 centimetri delle “F 125” al metro e 800 delle “F 130”, proponendosi in tal modo per profili di missione differenti a seconda delle specifiche esigenze aziendali.

Anche nel caso delle “Fortima” è possibile scegliere fra modelli aventi profili di missione diversi. Si tratta in effetti di macchine in grado di far fronte alle più svariate situazioni di campo grazie al fatto che si rendono disponibili sia con modelli a camera fissa, le “F 1250” e le “F 1250 Mc”, atte a realizzare balle da 125 centimetri di diametro, sia con proposte a camera semivariabile o variabile. Nel primo caso i modelli di riferimento sono le “F 1600” e le “F 1600 Mc”, per balle da 150 centimetri, mentre nel secondo caso le opzioni di scelta salgono a quattro, con le “V 1500”, le “V1500 Mc” le “V 18000” e le “V1800 Mc”, per diametri che possono sino ad un massimo di 180 centimetri. Da parte sua la serie “Comprima” offre otto diversi modelli a camera fissa, semivariabile e variabile, in grado di produrre sei differenti misure delle balle, da un metro e 25 centimetri a un metro e mezzo. Forti del pick-up “EasyFlow”, avulso da camme, offrono anche il nuovo sistema di compressione “NovoGrip” con cinghie in tessuto gommato e barre trasversali che consentono densità di compressione e capacità di lavorazione più elevate, come pure una miglior regolarità delle funzioni operative e una minor manutenzione.

Menzione a parte meritano le “Ultima”, rotopresse di elevate capacità operative grazie all’integrazione con un fasciatore che consente la completa automazione dei processi pressando, fasciando e scaricando senza subire fermate. Un’integrazione che permette di aumentare del 50 per cento il numero di balle depositabili in campo in un’ora. A regolare la velocità del trattore è infatti la rotopressa, dotata di un sistema idraulico indipendente e di una camera di compressione di tipo variabile che spazia quanto a dimensioni fra un metro e 25 centimetri e un metro e mezzo, riuscendo a operare agevolmente su insilati, fieno e paglia.

Ammiraglie indiscusse

Nate per i professionisti della fienagione, le “Big Pack” di Krone sono a tutti gli effetti fra i più affidabili standard di mercato per chi abbia scelto di operare sulla base delle grandi balle quadre.

Si propongono in quattro modelli base, “890”, “1270”, “1290” e “4×4” e in due modelli “Hdp” a sigle “870 Hdp” e “1290 Hdp”, con quest’ultima che è una delle presse quadre in assoluto più richieste dal mercato. Le parti numeriche delle denominazioni indicano le dimensioni della balla realizzata, l’acronimo “Hdp” in italiano sta per alta densità mentre la sigla “4×4” contrassegna l’imballatrice quadra più grande del Mondo, in grado di realizzare manufatti da 120 centimetri per 130. Garantite in ogni caso l’elevata densità di pressatura attuata mediante volani che arrivano a pesare anche più di 600 chili, forme regolari e legature estremamente salde che sulle imballatrici serie “MultiBale” atte a realizzare balle da 80 per 90 centimetri di sezione o da 120 per 70 centimetri già divise al loro interno in balle più piccole di lunghezza variabile fra i 30 e i 135 centimetri e quindi adattabili alle esigenze specifiche di ogni azienda e, in particolare, di quelle zootecniche, ambiti dove spesso il foraggio nell’ultimo metro è portato a mano.

In questo caso poter disporre di balle di peso contenuto riduce la fatica e accelera le lavorazioni. A tale obiettivo guarda anche “BaleCollect”, un carrello trainato da porsi dietro all’imballatrice per collocarvi sopra in maniera temporanea le balle via via prodotte così da depositarle poi una vicina all’altra in un punto preciso del campo. “BaleCollect” può trasportare fino a tre balle da 120 centimetri o cinque da 80 centimetri e grazie alle sue dimensioni contenute non crea difficoltà durante i trasporti su strada in quanto le ali laterali e posteriori sono ripiegabili idraulicamente per far rientrare in sagoma l’attrezzatura.

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